Sempre più presenti nella nostra vita quotidiana, smartphone, computer, tablet e console, stanno alimentando con crescente forza le moderne dipendenze. Catturano la nostra attenzione di continuo, assorbendo tempo ed energie  che vengono sottratti ad altre attività.

Dall’incontro tra ricerca e buon senso nasce un progetto di prevenzione delle moderne dipendenze che ruota attorno a tre azioni concrete: dormire, pazientare e disconnettersi, Le Tre Regole d’Oro.

Il progetto mira a far conoscere in modo capillare le tre regole mediante diversi canali di comunicazione: dai social network all’affissione di manifesti in spazi pubblici, fino all’organizzazione di eventi dedicati a bambini, ragazzi, famiglie e all’intera comunità, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura.

Questo progetto di prevenzione, promosso dalla Fondazione Novella Fronda ETS, e dal suo Presidente Luigi Gallimberti, è rivolto a tutti ma con un’attenzione particolare alle nuove generazioni.

Il sonno non è tempo perso: è il motore del cervello in crescita

Uno studio su quasi 70.000 studenti italiani ha, ad esempio, rivelato che chi dorme meno di sei ore a notte ha un rischio di suicidio tre volte maggiore rispetto ai coetanei che riposano a sufficienza.

Dormire bene è fondamentale, soprattutto per bambini e ragazzi.

Il sonno non è tempo perso: è il momento in cui il cervello lavora compiendo il cosiddetto brain cleaning o pulizia del cervello, che elimina le scorie accumulate durante il giorno. Le scorie se non smaltite, possono ostacolare il funzionamento delle cellule nervose.

La potatura sinaptica, invece, permette di cancellare tutto ciò che viene considerato poco utile (es. un incontro casuale con una persona che non conosciamo), mantenendo l’utile (es. una cena con amici). È grazie a questo meccanismo che le esperienze della giornata si trasformano in ricordi, permettendo a giovani e giovanissimi di imparare, di organizzare pensieri, emozioni e comportamenti. Senza sonno sufficiente, la memoria si indebolisce, l’attenzione cala, si diventa irritabili e si cade più facilmente in tentazione, ad esempio cedendo al cibo spazzatura (es. merendine confezionate, patatine fritte).

Diversi studi hanno dimostrato che la mancanza di sonno ha conseguenze ancora più pericolose. Negli adolescenti che dormono poco aumenta la probabilità di agire comportamenti a rischio, aumenta l’impulsività, la vulnerabilità all’uso di sostanze e persino i gesti autolesivi.

Oggi molti bambini e ragazzi dormono molto meno rispetto alle generazioni precedenti, e una delle cause principali è proprio l’uso serale di dispositivi elettronici. L’uso notturno degli schermi incide sul sonno in diversi modi: sottrae ore preziose e le notifiche ne interrompono la qualità. La luce blu che emettono blocca o ritarda la produzione di melatonina, l’ormone che regola il ritmo sonno-veglia, causando difficoltà ad addormentarsi e un vero e proprio sfasamento dell’orologio biologico.

Inoltre, i contenuti veloci ed eccitanti di videogiochi e social network mantengono il cervello in uno stato di allerta, ostacolando il rilassamento necessario per addormentarsi.
Gli effetti si osservano già nei bambini molto piccoli: tra i 6 e i 36 mesi l’uso frequente di tablet è associato a una riduzione media di sonno notturno e a un aumento della sonnolenza diurna.

In pratica, i bambini che passano più tempo davanti a uno schermo si addormentano più tardi, dormono meno la notte e si svegliano più stanchi.

Imparare ad aspettare rafforza l'autocontrollo

Imparare ad aspettare, posticipando la gratificazione, è una delle conquiste più importanti per bambini e ragazzi. Non significa soltanto rinunciare ad un piacere immediato, ma allenare il cervello a gestire impulsi, emozioni e desideri.

Lo ha dimostrato uno degli esperimenti più famosi della psicologia, il Marshmallow Test, ideato negli anni ’60 dallo psicologo Walter Mischel alla Stanford University. Ai bambini veniva offerta una scelta molto semplice: mangiare subito un marshmallow oppure aspettare circa 15 minuti sapendo che, se fossero riusciti a resistere, lo sperimentatore avrebbe dato loro due marshmallow, invece di uno.

Quello che poteva sembrare un gioco ha invece rivelato un principio fondamentale: i bambini che riuscivano a pazientare non solo ottenevano il doppio del premio, ma, seguiti nel corso degli anni, mostravano risultati sorprendenti. Da adolescenti e da adulti avevano in media migliori voti a scuola, maggiori capacità di concentrazione, una gestione più equilibrata dello stress e persino una minore tendenza a sviluppare dipendenze, problemi di salute o comportamenti a rischio.

Il motivo è chiaro: pazientare significa esercitare l’autocontrollo. Saper aspettare allena il cervello a rimandare la gratificazione immediata.

Pazientare, è un’abilità che, se coltivata fin dall’infanzia, diventa una protezione per tutta la vita. I bambini che imparano a controllare la bramosia di avere tutto e subito imparano anche a tollerare la frustrazione, a valutare le conseguenze delle proprie azioni e a prendere decisioni più responsabili. Nella società di oggi, dove tutto è disponibile in un clic, dalle notifiche sul telefono, agli acquisti sulle piattaforme online, l’arte di pazientare sembra essere stata dimenticata. Ma è proprio questa la sfida: resistere al richiamo del “tutto e subito” significa rafforzare la capacità di scegliere con consapevolezza. Significa, per i più giovani, proteggersi dai rischi legati all’impulsività, dall’uso precoce di alcol e sostanze, e da comportamenti che possono avere conseguenze gravi.

Senza pause digitali, lo schermo diventa una trappola

Le prime due regole, dedicare al sonno il giusto tempo e saper pazientare, stanno attraversando un drastico declino nella società contemporanea. La qualità e la quantità del sonno si riducono costantemente, compromesse anche dagli schermi e dal ritmo incessante delle notifiche.

Allo stesso modo, saper pazientare sembra un’abilità in via di estinzione: il modello del “tutto e subito”, alimentato dalla tecnologia, ha reso sempre più difficile tollerare l’attesa, elaborare la frustrazione e rimandare la gratificazione. Per questo è fondamentale che gli adulti imparino ed insegnino alle nuove generazioni quanto sia importante creare momenti di silenzio digitale.

Viviamo, infatti, in un’epoca di iperconnessione, in cui smartphone, tablet e computer accompagnano ogni momento della giornata. Soprattutto per i più piccoli lo schermo è diventato compagno prima di gioco, poi di socialità e di studio. Ma senza pause dal mondo digitale, quest’ultimo rischia di trasformarsi in una trappola.

Disconnettersi non significa rinunciare alla tecnologia, ma imparare a usarla con equilibrio e buon senso.

Ridurre il tempo online migliora la salute mentale, favorisce un sonno più regolare e sostiene lo sviluppo sano del cervello.

La ricerca scientifica, ad esempio, ha evidenziato come la sola presenza di uno smartphone vicino a sé, anche se non utilizzato, riduce la capacità di concentrazione e sottrae risorse cognitive preziose. L’abuso di dispositivi elettronici, inoltre, è stato collegato a maggiori probabilità di avere difficoltà attentive, minore capacità di autoregolazione e incremento dei comportamenti impulsivi. Ritagliarsi spazi di silenzio digitale, ad esempio spegnendo lo smartphone a tavola, oppure scegliendo di leggere un libro prima di dormire, o ancora fare una partita di calcio con gli amici senza pensare alle notifiche, significa restituire tempo di qualità a sé stessi e agli altri.

Sappiamo quanto sia complesso realizzare questa regola in una società sempre più veloce che esige una connessione costante, ma se vogliamo davvero proteggere i nostri giovani, non ci sono alternative.

“Queste tre regole semplici sono profondamente intrecciate tra loro perché nessuna può davvero funzionare senza le altre per ottenere un cambiamento culturale e sociale che duri nel tempo.”
– Luigi Gallimberti
Campagna realizzata da:
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14 ottobre 2025 – Presentazione del libro “Eppure, quel bambino c’è ancora…”

Presso la Sala Paladin del Comune di Padova

 7 novembre 2025 – ExpoScuola

Presenti al Convegno ExpoScuola presso la Fiera di Padova.

Eventi passati

7 settembre 2025 – Partecipazione al “Festival del Gioco”

Parteciperazione alla quarta edizione del Festival del Gioco, dedicata al tema “gioco e scienza”.

Per approfondire le basi scientifiche de LE TRE REGOLE D’ORO, fare riferimento al testo di Luigi Gallimberti.

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